Criteri di scelta per un baby monitor con ampia copertura: guida e consigli

L’arrivo di un bambino è certamente un’esperienza bellissima e totalizzante, ma che al contempo assorbe, come è normale che sia, tempo ed energie. Così come è normale che i genitori desidererebbero – specie quando il piccolo è appena nato o non è ancora “grandicello” – essere con lui 24 ore al giorno. Per assicurarsi che tutto vada bene e stare tranquilli.

Riuscire a tenere ogni cosa sotto controllo – dedicandosi anche alle faccende domestiche o al lavoro, se lo si svolge in casa – non sempre tuttavia è possibile, specialmente per una neo mamma e un neo papà, non ancora abituati alla nuova “dimensione” in cui si trovano.

Un aiuto – prezioso – giunge per fortuna dalla tecnologia, che come in altri settori della vita quotidiana, anche in questo caso risulta un valido supporto, per alleggerire il carico emotivo e le giuste preoccupazioni legate all’evento di una nascita.

Ci riferiamo al baby monitor, un piccolo ma efficace strumento che permette di vigilare costantemente il proprio bebè in cameretta, non solo durante la notte, ma in qualunque ora della giornata, così da essere “presenti” sempre, anche se ci si trova in un altro ambiente dell’abitazione.

Fondamentale è però valutare ben precise caratteristiche in sede di acquisto, e tra queste quella analizzata in questa sede è la  copertura del baby monitor , che espressa in metri, indica la distanza dall’unità che monitora il bambino.

Copertura di un baby monitor: che vuol dire?

La scelta di un baby monitor è una scelta che è bene segua determinati parametri, così da condurre all’acquisto “migliore” per sé stessi, quello cioè commisurato ai bisogni personali, e come tale variabile da genitore a genitore.

Tra detti parametri un “ruolo” determinante è assunto dalla copertura e dunque dalla qualità del segnale del baby monitor.

Indicata in metri, come or ora anticipato, costituisce la distanza entro la quale può essere adoperato il dispositivo, e permette di venire a conoscenza di quanto le due unità formanti il dispositivo stesso – l’unità-bambino e l’unità-genitore – possano essere tra loro lontane senza che il segnale di trasmissione venga meno, “inficiando” dunque la qualità delle comunicazioni trasmesse.

Con una distanza offerta che è maggiore nei modelli di baby monitor audio-video rispetto a quello solo audio, la copertura del segnale è compresa tra i 15 e i 50 m circa all’interno dell’abitazione, per raggiungere anche i 300 m circa all’esterno. Variando dunque in base alla collocazione del dispositivo, in un ambiente chiuso oppure in uno aperto.

I fattori a cui badare in sede di acquisto

La copertura rappresenta il fattore che più influisce sulla qualità delle immagini e del suono prodotti dal baby monitor, profilandosi come un elemento che contribuisce ad una maggiore o minore ampiezza della portata del segnale del baby monitor stesso.

Un aspetto, quest’ultimo, al quale è opportuno prestare attenzione in sede di acquisto, ed importante, al riguardo, è mettere in evidenza la possibilità di una scarsa o problematica copertura del segnale in presenza di pareti molto spesse o di più suddivisioni di un appartamento.

La portata del segnale “incide” infatti su quella che può essere la libertà di movimento del genitore e sulla collocazione dell’apparecchio: bisognerà allora, al momento dell’acquisto dello strumento in esame, considerare le proprie esigenze, ma anche i “fattori ambientali”, ossia i possibili “ostacoli” dati dalla presenza di altri strumenti in casa, come le radio ad esempio.

Nel dettaglio: i canali e le interferenze

Ciascun modello di baby monitor in commercio è fornito di un numero differente di canali su cui è possibile sintonizzarsi – con un numero massimo di 8 – e quanto maggiore è detto numero, tanto minori saranno le interferenze. Con la possibilità, pertanto, di ricevere più nitidamente il segnale.

Nessuna limitazione a livello di distanza e di numero di canali ci sarà invece per i baby monitor audio-video, collegati tramite Wi-Fi a smartphone, laptop o tablet (senza, pertanto, l’unità genitore intesa come ricevente), purché – va da sé – si resti all’interno del raggio di azione del proprio router, onde evitare di perdere la connessione.

Qualche consiglio

Chiudiamo la trattazione con qualche consiglio che potrà essere di aiuto per la “migliore” scelta personale, quella che cioè coniughi i propri bisogni con le specifiche tecniche del dispositivo in oggetto.

Fondamentale, allora, è badare alla tipologia di sorveglianza che si desidera per il proprio bambino e alla tipologia della propria abitazione, così come può giovare tenere a mente in sede di acquisto che un modello audio-video, più all’avanguardia, prevede una copertura migliore (considerando tuttavia al contempo come il suo funzionamento sia strettamente dipendente dalla rete Internet domestica). Per poi muoversi nella direzione della scelta più adeguata al caso proprio.

Creativa e fantasiosa, ma anche riflessiva e determinata. Laureata in Giurisprudenza “atipica”, seguo e coltivo i miei sogni e le mie effettive ambizioni, emersi con forza. Appassionata di scrittura e “curiosa” di ogni piccola grande novità tecnologica – così come  degli articoli di utilizzo quotidiano – fornisco agli utenti utili consigli in merito a prodotti che possono semplificare, migliorandola, la vita di tutti i giorni. Per un aiuto in quella che è la scelta più rispondente alle proprie esigenze.

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