Baby monitor con sensore di respiro: migliori prodotti di Aprile 2024, prezzi, recensioni

Da quando siamo diventati genitori non smettiamo di contemplare il nostro piccolo. E’ vero, quando strilla e frigna pensiamo che è una peste, ma quando riposa tranquillo, con i pugnetti chiusi ed il faccino sereno, siamo convinti che è una meraviglia. E vorremmo che fosse sempre così. Ma sappiamo che bisogna vigilare contro il pericolo della SIDS, e pensiamo all’utilità di un baby monitor con sensore di respiro.

Con sensore di respiro: un aiuto

Un baby monitor è un apparecchio composto da due unità che ci aiuta a controllare nostro figlio quando non siamo fisicamente accanto a lui, permettendoci di svolgere altre attività mentre lui gioca o riposa. Le funzioni base sono la trasmissione di audio e video del bimbo, ma esistono molti optional. Possiamo controllare la temperatura della sua camera o i suoi movimenti, trasmettere luci o musica per intrattenerlo. Il sensore di respiro è un aiuto in più, ma è fondamentale tenere presente che l’apparecchio non sostituisce la presenza ed il controllo di un adulto.

Con sensore di respiro: il rischio SIDS

SIDS è un acronimo inglese che sta ad indicare il fenomeno della morte in culla (Sudden Infant Death Syndrome, sindrome della morte improvvisa). Consiste nella morte improvvisa ed inspiegabile di un bimbo sano. Questo fenomeno è più frequente nei primi mesi di età, fino ai quattro mesi circa, e registra in Italia 250 casi all’anno. Il Ministero della Salute ha fornito ai genitori alcune indicazioni per prevenire questa evenienza.

SIDS: cosa fare

  • Far dormire il bambino a pancia in su, senza cuscino
  • Far dormire il bambino nella sua culla e non nel letto dei genitori
  • Il materasso deve essere della misura esatta della culla e non eccessivamente soffice; il piccolo non deve dormire su oggetti soffici quali trapunte o cuscini
  • Il bambino deve toccare con i piedi il fondo della culla per evitare che scivoli sotto le coperte
  • La temperatura della stanza non deve essere troppo calda: attorno ai 20°

Con sensore di respiro: pro e contro

Il mercato non offre moltissimi modelli di baby monitor con sensore di respiro. Inoltre, se rispetto ai baby monitor comuni le opinioni circa la loro utilità sono abbastanza concordi, le opinioni su questa categoria di apparecchi sono contrastanti. Dobbiamo quindi tenere presente che non basta un baby monitor per evitare la SIDS, né altri problemi legati a vomito o rigurgito. Questi eventi restano purtroppo possibili malgrado tutto. Le nostre attenzioni ed il sensore ci aiutano a diminuirne il rischio. E poi, dobbiamo valutare il nostro carattere: avere uno strumento di controllo in più ci tranquillizza o ci rende più ansiosi? Ovvio che nel secondo caso si rivelerebbe una cattiva scelta.

I baby monitor con sensore di respiro sono dispositivi medici CE e devono essere certificati

Con sensore di respiro: la certificazione

Se decidiamo di acquistare questo tipo di baby monitor dobbiamo accertarci che sia certificato. I migliori baby monitor di questo tipo sono considerati dispositivi medici a norma europea, e devono rispettare rigidi protocolli di progettazione e realizzazione. La certificazione che devono possedere è quella relativa alla Direttiva CEE 93/42 sui dispositivi medici, con la marcatura CE. Questa direttiva è stata recepita anche dall’Italia, nel 1997. Si tratta di prodotti con una fascia di prezzo più alta degli altri, sicuramente oltre i 100 euro. Tuttavia, in quanto dispositivi medici, godono anche delle relative facilitazioni fiscali, che si possono far valere l’anno dopo quello in cui li acquistiamo.

Con sensore di respiro: alcuni modelli

Alcuni modelli di baby monitor con sensore di respiro includono un tappetino da posizionare nella culla, che funziona da sensore. Se questo sensore non rileva movimenti respiratori per più di 20 secondi, l’unità del genitore si attiva con un allarme che indica la necessità di intervenire. L’allarme deve essere acustico e visivo proprio per aumentarne la possibilità di percezione. Il funzionamento deve essere a batteria: in quanto apparecchio a contatto con il bambino, il funzionamento a corrente è nettamente controindicato per evitare qualsiasi rischio di tipo elettrico.

Con sensore di respiro: quali garanzie

Proprio per la delicata funzione che svolgono, questi baby monitor devono avere le istruzioni in italiano ed essere semplici da installare. Devono riportare i limiti di peso del bambino entro i quali sono utilizzabili: sappiamo che i parametri vitali dei bimbi cambiano velocemente con la crescita. Inoltre, questi strumenti devono indicare se è previsto un test di funzionamento periodico ed ogni quanto tempo bisogna farlo.

Con sensore di respiro: altri modelli

Altri modelli includono un pad-sensore che rileva anche se il bimbo si muove e rotola a pancia in giù, che sappiamo essere una posizione sconsigliata. Sono collegabili al nostro smartphone tramite apposita app disponibile per iOS e Android. Lo smartphone ci avvisa con un allarme se il sensore non rileva movimenti del bambino. E’ importante sapere se e come può essere pulito il pad. Altri modelli ancora prevedono una sorta di “clip” da agganciare al pannolino o pigiama del bebè e rilevano i movimenti respiratori deducendoli dal movimento di torace e addome. Dopo 15 secondi senza movimento, il sensore vibra per cercare di svegliare il bimbo e se il respiro non riparte, invia l’allarme ai genitori.

Un’altra tipologia

Esiste un’altra possibilità di monitoraggio, che non valuta i movimenti del respiro. Si tratta di una sorta di calzino che va infilato al piccolo come un calzino normale e rileva frequenza cardiaca e livelli di ossigeno come un saturimetro. Indirettamente, se il livello di ossigeno cala si tratta di un problema respiratorio. Anche qui, l’allarme ci arriva sullo smartphone con apposita app sia per Android che per iOS. E anche in questo caso, devono essere indicate l’età del bimbo in cui è possibile usare questo presidio e le modalità di lavaggio del calzino.

Con sensore di respiro: conclusioni

Come per ogni altro apparecchio, anche in questo caso siamo di fronte a sviluppi tecnologici che ci aiutano nella vita quotidiana. Teniamo però conto che questi strumenti non sono i nostri sostituti. Informazione, prudenza e buon senso nel loro acquisto ed utilizzo sono e saranno sempre indispensabili se vogliamo che la tecnologia sia per noi un’alleata preziosa e non un pericolo.

I baby monitor con sensore di respiro possono aiutare nella prevenzione di problemi respiratori del bambino ma non sostituiscono la presenza dell’adulto

Laura Daveggia è nata nel 1962 a Venezia, città in cui vive. Amante di musica classica, lettura e scrittura, ha pubblicato diversi articoli, sia online che cartacei, e due libri. Per breve periodo ha collaborato con Metropolitan Magazine e Fidelity House. Attualmente collabora con il blog “The Web Coffee” e con la rivista “Profilo Salute”.

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