In casa è arrivata la cicogna? Allora certamente il nuovo bimbo assorbe totalmente pensieri ed energie. All’inizio abbiamo occhi ed attenzioni solo per lui. Poi, quando proviamo a riorganizzare la vita adattandola al nuovo venuto ci rendiamo conto che dovremo riprendere molte delle nostre precedenti incombenze, in casa e fuori casa. Forse ci serve un aiuto polivalente e flessibile. Perché allora non pensare ad un baby monitor di ampia portata?
Ampia portata: evoluzione tecnologica
Sappiamo che un baby monitor è uno strumento utile a controllare il bambino a distanza, che può trasmettere audio e video. Dai tempi dei vecchi walkie talkie si è evoluto, seguendo il veloce progredire delle tecnologie. E, come in molte altre situazioni, si tenta oggi di integrare tra loro i vari dispositivi per ampliarne il più possibile funzioni e modalità “user friendly”. Sappiamo che ci sono tantissimi modelli e vorremmo uno strumento che ci offra buona sicurezza e molteplicità di funzioni. Per questo pensiamo ad un baby monitor di ampia portata: vediamo di che si tratta e come scegliere.
Ampia portata: cosa si intende?
Questo termine indica l’ampiezza massima della copertura di un baby monitor. Ci fa quindi capire quanto le unità genitore e bambino possono essere distanti tra loro senza perdere il segnale di trasmissione, e quanto nitidamente le comunicazioni vengono trasmesse. E’ un fattore importante da considerare soprattutto se pensiamo di usare il baby monitor in un appartamento a più piani o fuori casa, perché la portata del segnale influenza la libertà di movimento per il genitore.
Ampia portata: come si misura e cosa la influenza
Questo parametro viene misurato in metri e varia da alcune decine di metri (40-50) al chiuso fino ad alcune centinaia (300 o poco più) negli spazi aperti. Quindi, in un appartamento in due piani o con muri spessi o con suddivisioni plurime, verosimilmente il baby monitor può prendere poco e male. Nelle attuali situazioni socio-familiari, gli appartamenti sono piccoli; spesso si sfruttano tutti gli spazi ricavandone di nuovi in base a nuove necessità. Di solito, la portata è più ampia nei prodotti audio/video rispetto ai soli audio. In ogni caso, al momento dell’acquisto di un baby monitor non ci si può basare solo su questo dato.
Ampia portata: canali e interferenze
Generalmente, i baby monitor offrono la possibilità di sintonizzarsi su più di un canale, e molti integrano una spia di segnale più o meno chiaro. Ciò consente una miglior trasmissione e ricezione dei segnali. Bisogna porre attenzione anche alle possibili interferenze con altri apparecchi nelle vicinanze, sia in casa che fuori.
Ampia portata: modalità di funzionamento
Il funzionamento digitale converte il messaggio da trasmettere in simboli (attualmente 0- 1). Il ricevitore lo riconverte poi in segnali comprensibili. Il sistema analogico non converte il segnale in simboli, ma lo trasmette per analogia. Il segnale digitale è più chiaro, ma quello analogico è più stabile. Esistono baby monitor che funzionano tramite Wi-Fi: non hanno limitazioni in termini di distanza e di numero di canali, a patto, ovviamente, di restare nel raggio d’azione del proprio router per poter mantenere la connessione.
Ampia portata: il wifi
In questo caso, l’unità del genitore diventa il proprio smartphone o tablet. Le ditte produttrici rilasciano delle app scaricabili che consentono una pluralità di funzioni. E’ possibile vedere/sentire il bebè, zoomare con la telecamera, fissare immagini. Un vantaggio non indifferente sta nel fatto che ormai siamo abituati a portare ed usare lo smartphone ovunque. Questo garantisce un’ottima portabilità. Inoltre, programmare ed usare il baby monitor significa semplicemente integrare una ulteriore funzione allo smartphone.
Ampia portata: comporre il puzzle
Arrivati a questo punto, è necessario tener conto delle proprie esigenze, e scegliere un baby monitor abbinando le sue caratteristiche tecniche con le nostre necessità. Nella decisione tra baby monitor tradizionale e smart, dobbiamo considerare che quest’ultima categoria, generalmente, consente una copertura migliore (a patto che il router sia vicino). Come ogni altro dispositivo connesso, però, potrebbe comportare più rischi in termini di privacy e il suo funzionamento dipende totalmente dalla rete internet domestica.
Ampia portata: altri elementi per la scelta
Una cosa fondamentale da tenere presente è se pensiamo di dover monitorare spesso nostro figlio da fuori casa. Ad esempio, è possibile che rientriamo al lavoro e lo affidiamo ad una baby-sitter. E’ evidente che in tal caso un baby monitor tradizionale non ci supporta in modo adeguato e la scelta ricade ovviamente su una tipologia smart. Idem nel caso abitassimo in una villetta monofamiliare o appartamento ricavato in edificio molto vecchio, magari con suddivisioni multiple e varie intercapedini.
Le funzioni aggiuntive ed i prezzi
Non incidono sulla portata ma meritano un cenno alcune funzioni aggiuntive che possono essere importanti per le nostre valutazioni. Alcuni modelli di baby monitor integrano la possibilità di monitorare temperatura e umidità nella camera del bimbo, oppure di trasmettere ninne-nanne; o ancora una lucina notturna che funge da luce di compagnia, oppure una rubrica telefonica. Il prezzo di questi strumenti, ovviamente, varia in base al loro grado di complessità. I modelli base costano poche decine di euro, quelli più sofisticati raggiungono anche i 200 euro.
Una curiosità per concludere
In un mondo di tecnologia avanzata e talora esasperata come il nostro, è interessante notare che esistono anche baby monitor smart giocattolo. Comprendono una bambola più un braccialetto; quest’ultimo viene indossato dalla bimba che vuole giocare. Il braccialetto trasmette alla bimba un segnale se la bambola piange o ha fatto la pipì. Negli intenti delle case produttrici, il gioco contribuirebbe a sviluppare nei bimbi il pensiero logico, le competenze sociali e di caregiving.