Quali sono le controindicazioni di un baby monitor? Cosa bisogna sapere

Ogni medaglia ha il suo rovescio, lo sappiamo. Quando acquistiamo qualcosa lo teniamo ben presente, ed ancor più se si tratta di acquisti per nostro figlio. Ecco perché ora, prima di comperare un baby monitor, vogliamo vederci chiaro: ci sono controindicazioni al baby monitor?

Controindicazioni al baby monitor: perché?

Abbiamo capito come funziona lo strumento. Due unità, quella del bambino e quella del genitore, dialogano tra loro e ci informano su ciò che succede al piccolo. Così, anche senza essere sempre fisicamente accanto a lui, possiamo sapere se è tranquillo, piange, dorme o si agita. Se c’è il video possiamo anche vederlo. Tutto ciò ci rende tranquilli, e ci consente di svolgere molte altre attività in casa sapendo di poter contemporaneamente sorvegliare il bebè. Ma veramente è tutto rose e fiori?

Controindicazioni al baby monitor: onde elettromagnetiche

Si tratta di uno degli aspetti più controversi. Così come in tema di smartphone e devices elettronici in genere, queste onde sono nocive. Rispetto ad un adulto, un bambino è molto più delicato ed è in una fase di sviluppo; è quindi verosimile che su di lui le onde elettromagnetiche abbiano un effetto ancor più dannoso. I campi elettromagnetici ormai ci circondano abbondantemente in casa e fuori: è proprio necessario aggiungere il baby monitor? Ancora: questo apparecchio deve necessariamente stare accanto al bambino: non si rischia di peggiorare le cose?

Onde elettromagnetiche: cerchiamo di ridurle

Non possiamo eliminare i campi elettromagnetici, ma possiamo fare attenzione. Ovvio il consiglio di spegnere i devices quando non servono. Circa il baby monitor, è bene posizionare l’unità bambino a non meno di un metro da lui, il meno vicino possibile alla testa. Cerchiamo sul mercato i modelli che funzionano con il più basso livello possibile di emissioni.

Controindicazioni al baby monitor: la casa

Dobbiamo valutare il tipo di casa che abbiamo. In una casa piccola, mono o bilocale, ove siamo solo noi con il piccolo, è verosimile che un baby monitor sia superfluo. Infatti possiamo sentire il bimbo e raggiungerlo immediatamente in caso di necessità. Anche se viviamo in un appartamento piccolo con una famiglia molto numerosa, con altri figli o nonni, è probabile che il baby monitor sia perfettamente inutile e addirittura fastidioso.

Controindicazioni al baby monitor: il nostro carattere

Il secondo aspetto da valutare è il nostro carattere. Se siamo fortemente ansiosi, iperprotettivi; se detestiamo anche le tecnologie più semplici, allora un baby monitor non fa per noi. Potrebbe complicarci la vita anziché essere un aiuto. Lo stesso vale se pensiamo di essere spesso assenti da casa ed affidare il bimbo a terze persone con queste stesse caratteristiche.

Controindicazioni al baby monitor: valutare il modello

Il baby monitor potrebbe crearci problemi se facciamo un acquisto errato. Il caso più frequente è la portata. Si tratta della distanza alla quale è possibile utilizzare il baby monitor, ed ogni modello ha la propria. In esterno è di solito ampia, ma all’interno si riduce molto. Se acquistiamo un modello senza valutarne la portata e la compatibilità con il nostro appartamento, rischiamo di trovarci con uno strumento inutilizzabile. Un altro caso è quando acquistiamo un modello molto sofisticato e delicato, e magari in famiglia ci sono fratellini “vivaci” che involontariamente possono danneggiarlo. Infine, un’altra situazione frequente è quando non esiste il manuale in italiano: potremmo essere nei guai per capire appieno le istruzioni ed i consigli d’uso.

Conclusioni

Non ci sono vere e proprie controindicazioni assolute all’uso di un baby monitor. Esistono situazioni e modalità che vanno valutate con prudenza e razionalità, mettendo in atto quelle buone pratiche consigliate per ridurre la possibile insorgenza di problemi futuri.

Riguardo ai baby monitor vi sono controindicazioni relative, che si gestiscono facilmente con un po’ di attenzione

Laura Daveggia è nata nel 1962 a Venezia, città in cui vive. Amante di musica classica, lettura e scrittura, ha pubblicato diversi articoli, sia online che cartacei, e due libri. Per breve periodo ha collaborato con Metropolitan Magazine e Fidelity House. Attualmente collabora con il blog “The Web Coffee” e con la rivista “Profilo Salute”.

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