A cosa serve un baby monitor? Info, utilità, dettagli

Siete alle prese con un neonato? Sicuramente avrete mille cose da acquistare, tra vestitini, creme, pannolini e quant’altro! Ma, se vi sta a cuore la sicurezza del bimbo, fate una riflessione anche per un baby monitor, uno strumento importante che potrà essere utilizzato per un lungo periodo.

Baby monitor: di che si tratta?

Questo strumento è nato per controllare il bambino a distanza. Diciamo subito che non sostituisce il controllo in presenza da parte del genitore/adulto di riferimento, ma è un aiuto importante. Oggi tutti conduciamo una vita frenetica.  E’ probabile che un genitore in casa debba sì badare al neonato, ma anche occuparsi della cucina, delle pulizie, forse anche di un altro bambino (p. es seguirlo nei compiti di scuola). Con i tempi che corrono, magari anche fare smart working: un aiuto in più non guasta di certo.

Baby monitor: come è fatto?

Questo strumento è composto da due unità che comunicano tra di loro. Una trasmette i segnali e va posta accanto al neonato; l’altra riceve i segnali e l’adulto la tiene accanto a sé. In tal modo, l’adulto può accorgersi se il bimbo si sveglia o piange, pur essendo fisicamente fuori dalla camera del piccolo ed impegnato in altre attività.

Baby monitor: la sua evoluzione

Il baby monitor è “figlio” delle vecchie radioline e walkie-talkie. Anche lui si è evoluto insieme alla tecnologia, al mutamento della cultura e delle abitudini sociali. Fino a qualche decennio fa, le famiglie patriarcali avevano sempre la presenza di qualche nonna/zia/sorella in grado di accudire i piccoli. Le famiglie di oggi sono spesso mononucleari e gestire un bebè a volte può essere un problema. Gli strumenti più attuali tentano di rispondere a tali cambiamenti.

Baby monitor: come sceglierlo?

Il mercato offre molti modelli di questi apparecchi, che si differenziano per caratteristiche e prezzi. Prima di acquistarne uno, bisogna tenere in considerazione almeno le principali caratteristiche tecniche del sistema, l’organizzazione della propria casa e della propria vita. Vediamo insieme come muoverci.

Baby monitor: audio e video

La funzione minima di questo strumento è trasmettere solo l’audio del bimbo: se piange, l’adulto può sentirlo immediatamente. È poi importante valutare se è a una via (trasmette solo la voce del piccolo verso l’adulto), oppure a due vie. In quest’ultimo caso, è possibile all’adulto parlare al piccolo, così da fargli arrivare una voce o un canto utile a tranquillizzarlo nel caso l’adulto non possa accorrere immediatamente da lui. Una seconda funzione è trasmettere anche l’immagine del piccolo: in tal modo è possibile un monitoraggio continuo del bebè anche nel caso che lui dorma tranquillo. Bisogna valutare l’ampiezza del display e la nitidezza delle immagini.

Baby monitor: altri elementi da valutare

Alcuni baby monitor integrano un sistema ad infrarossi, per garantire la trasmissione dell’immagine anche di notte, o comunque qualora la camera del bimbo sia al buio. Raggio di trasmissione: la distanza possibile tra trasmettitore e ricevitore varia da alcune decine di metri ad alcune centinaia. Si tratta di distanze teoriche da rivalutare alla luce di situazioni concrete, che vedremo successivamente. Tecnologia di comunicazione: deve essere wireless, e possibilmente offrire garanzie contro interferenze dovute ad altri apparecchi presenti in casa. Alimentazione: per solito a batterie, ricaricabili o meno (valutare tipologia e durata) e con alimentatore.

materiali: devono ovviamente essere anallergici e resistenti agli urti. Il baby monitor può essere appoggiato su un piano, ma può includere anche un kit di fissaggio per appenderlo saldamente alla culla o al muro.

Baby monitor: funzioni aggiuntive

I modelli più sofisticati offrono la possibilità di avere telecamere che si auto-orientano, seguendo il bimbo in tutti i suoi movimenti. E’ possibile avere anche sensori di temperatura, per poter controllare la temperatura della camera del piccolo; può esserci anche un allarme da impostare affinché la temperatura rimanga in un range prefissato. Modelli più elevati offrono anche la possibilità di trasmettere al bimbo musica o ninnenanne, attivabili dal dispositivo del genitore.

Alcuni baby monitor integrano una rubrica telefonica e la possibilità di registrare immagini del bimbo e la telecamera può essere orientata dall’unità del genitore. Il baby monitor può integrare anche un sensore di monitoraggio per il respiro del bambino

Baby monitor: la propria casa

Abbiamo visto che la distanza possibile tra le due unità varia in modo considerevole tra i diversi modelli. Lo spazio aperto facilita la trasmissione; spazi chiusi, con molti oggetti, muri spessi ostacolano la trasmissione. Bisogna quindi valutare l’ambiente in cui questo apparecchio dovrà essere usato: è diverso pensare di usarlo in un open-space, piuttosto che in un appartamento a due piani.

Baby monitor e prezzi

Dopo aver valutato gli aspetti precedenti, va considerato il prezzo in rapporto alle proprie esigenze. I modelli base possono costare alcune decine di euro mentre per quelli di fascia elevata si parla anche di 100-200 euro. Se pensiamo ad un utilizzo estemporaneo andrà bene anche un modello base; se abbiamo esigenze più complesse o immaginiamo già un secondo figlio potrebbe essere opportuno valutare un acquisto più impegnativo.

Baby monitor: conclusioni

Alcuni genitori hanno piacere di portare il loro strumento al nido frequentato dal figlio, magari pensando alla cronica carenza di educatori/personale di sorveglianza. Altri si affidano ad un baby monitor soprattutto nel periodo della ripresa lavorativa post-maternità. E, malgrado il nome, un baby monitor potrebbe tornare utile in futuro anche nel caso si debba controllare un anziano con problemi presente in famiglia. E’ quindi evidente che la scelta deve essere ben meditata. Con queste indicazioni speriamo di aver offerto alcune informazioni utili.

Laura Daveggia è nata nel 1962 a Venezia, città in cui vive. Amante di musica classica, lettura e scrittura, ha pubblicato diversi articoli, sia online che cartacei, e due libri. Per breve periodo ha collaborato con Metropolitan Magazine e Fidelity House. Attualmente collabora con il blog “The Web Coffee” e con la rivista “Profilo Salute”.

Back to top
menu
Migliore Baby Monitor