Come collocare correttamente un baby monitor? Info, consigli e accortezze

Con dei bambini in casa non si può stare mai molto tranquilli poiché è sempre necessario sorvegliarli per evitare che si facciano male. Un compito che può risultare spesso faticoso ma che soprattutto ci priva della possibilità spesso di lavorare o dedicarci ai nostri impegni senza preoccupazioni o pensieri.

Quando è ora del riposino quotidiano però, è possibile lasciare il bambino o la bambina da solo in camera per qualche tempo e sfruttare quei momenti per i nostri impegni. Accade spesso però di ritrovarsi ogni dieci minuti in camera per controllare che il bimbo stia ancora dormendo e che tutti fili liscio.

Un modo per risolvere questo problema c’è: installare un baby monitor. 

Questo dispositivo è di una semplicità incredibile ma nella sua facilità di uso è molto utile. Ci permette infatti di controllare i bambini a distanza. Il baby monitor è l’evoluzione dell’interfono, già presente sul mercato, che permetteva però solo di ascoltare cosa succedeva in un’altra stanza, un tipo di sorveglianza efficace ma non del tutto. Con il baby monitor invece tutto diventa più semplice perché senza spostarci dal nostro divano, dallo studio o qualsiasi altra stanza di casa, possiamo controllare che il bambino stia bene e stia ancora dormendo placidamente nel suo lettino.

Perchè è importante avere un baby monitor in casa

La funzionalità principale del baby monitor è di sorveglianza visiva, infatti ci permette di vedere dallo schermo le immagini in tempo reale del bambino. Possiamo usarlo quando è impegnato nei suoi giochi, nella visione dei cartoni animati, o mentre sta dormendo, intervenendo nel momento in cui ci rendiamo conto che ha bisogno di noi.

Il fulcro principale dell’utilità del dispositivo è proprio quello di permetterci di controllare il bambino senza interrompere ciò che stiamo facendo che può essere il lavoro, una telefonata, la preparazione della cena o semplicemente qualche momento di relax in solitudine che ci stiamo concedendo. Basterà una veloce occhiata al monitor per tranquillizzarci ed evitare di fare la spola tra salotto e cameretta ogni cinque minuti.

Esistono diversi modelli di baby monitor che si differenziano in base alle loro funzionalità. Saremo perciò noi a scegliere la versione migliore che possa adattarsi al nostro stile di vita.

Oltre alla sorveglianza visiva, in alcuni casi sarà possibile ascoltare anche il bambino perché il prodotto sarà dotato anche di un interfono. Una funzionalità aggiuntiva importante che servirà quando magari impegnati nel lavoro non buttiamo l’occhio al monitor. Il pianto o un vagito ci avvertiranno per tempo.

Queste due funzioni sono inserite nella maggior parte dei baby monitor, insieme o in modo unico. Questi modelli sono definiti in questo caso unidirezionali perché siamo noi, e quindi solo una parte del sistema, a poter ascoltare o vedere il bambino e quindi l’altra parte del sistema.

Quando invece la comunicazione è completa e quindi anche il bambino può vederci o sentirci, il baby monitor è definito bidirezionale. In questo caso abbiamo la possibilità di comunicare con il bambino attraverso la nostra voce per tranquillizzarlo o dirgli che stiamo arrivando da lui. Quando possibile, il bambino potrà anche vederci, permettendoci in parole povere di effettuare con lui una sorta di videochiamata.

Come installare al meglio un baby monitor

Il baby monitor è composto da due elementi fisici: la telecamera e il monitor.

  • Il primo elemento è quello che ci permette di avere le immagini del bambino in tempo reale e va quindi posizionato nella camera dove si trova il bambino. La telecamera va collocata in un punto strategico che ci permette di avere una visuale ottimale sul bambino. Bisogna poggiarla su un comodino, un cassettone o qualsiasi altro punto piano, facendo in modo che punti direttamente sul bambino dalla parte del viso per permetterci la visuale migliore.

Quando il dispositivo è dotato anche di funzione audio, la telecamera avrà un microfono che raccoglie i suoni e ce li rimanda al monitor. Allo stesso modo, nelle versioni bidirezionali, il prodotto avrà anche una cassa per far sentire la nostra voce al bambino e uno schermo per farci vedere.

  • Il secondo elemento, il monitor, è nella maggior parte dei casi portatile, proprio per permetterci di muoverci in casa e portarlo con noi in qualsiasi momento. Una libertà enorme considerata la possibilità che abbiamo di portare a termine i nostri impegni nelle ore in cui il bambino dormirà.

Nella versione anche vocale, il monitor avrà, oltre allo schermo, una cassa che ci farà sentire i suoni raccolti in camera. Nelle versioni bidirezionali il monitor sarà dotato anche di telecamera o di microfono per permetterci di comunicare con il bambino.

I due elementi comunicano tra loro con un canale di trasmissione che li collega. La portata massima di un baby monitor è di solito di centocinquanta metri. È quindi importante controllare che i due elementi comunichino in maniera ottimale altrimenti possiamo incorrere in malfunzionamenti.

Il segnale spesso può essere ostacolato, oltre che dalla distanza, anche dalle pareti di casa che, magari spesse, inibiscono la comunicazione. Tenendo conto di questi elementi, posizioniamo la telecamera e il monitor ad una distanza ottimale per poter ricevere al meglio suoni e immagini.

Consigli

L’installazione tecnica di un baby monitor è molto semplice. Vi basterà seguire le istruzioni contenute nella confezione che possono essere leggermente diverse in base al modello ed in base all’alimentazione.

Il baby monitor può funzionare con il collegamento alla corrente elettrica, quindi fisso, con le pile usa e getta, o con la batteria ricaricabile.

La versione più comoda è proprio quest’ultima che ci permette di usare il dispositivo come un normale smartphone o computer. Basta assicurarsi che entrambi gli elementi sia carichi, eventualmente collegarli al caricabatterie per una carica completa che di solito dura due ore circa e posizionare il prodotto dove preferiamo.

Essendo un prodotto elettronico è bene prendersene cura per evitare che possa danneggiarsi. Innanzitutto, è importante che non venga a contatto con acqua e altri liquidi.

Di solito questo tipo di prodotto è realizzato in materiale atossico e resistente, proprio perché deve venire a contatto con neonati o bambini. È comunque consigliabile evitare che il bambino ci giochi perché potrebbe comunque danneggiarlo o farsi male.

Quanto costa un baby monitor?

Il costo di un baby monitor è variabile in base al modello e alle sue funzionalità.

Possiamo concludere che esistono due fasce di prezzo in questo caso: quella media e quella alta.

Nella fascia di prezzo media abbiamo i baby monitor con le funzioni base di visione ed eventualmente ascolto audio. Nella fascia alta di prezzo possiamo collocare invece i baby monitor più avanzati tecnologicamente che ci permettono di comunicare con il bambino.

Il prezzo non è mai eccessivo, ma sempre in linea con le funzioni del prodotto che, ricordiamolo, risponde ad un’esigenza importante e specifica. Un investimento che può rappresentare una svolta nella vita dei neogenitori.

Sono Teresa e sono di Napoli. Sono appassionata da sempre di libri, cucina e lifestyle. Mi piace chiacchierare e condividere le mie opinioni con gli altri. Il confronto è la via migliore per fare la scelta giusta e consigliarsi con gli altri è sempre utile. Sono molto attiva sui social media e sui miei profili parlo di tante cose, scambio consigli con la mia community e mi diverto. Il momento preferito della giornata per me è la colazione, che sia a casa o al bar amo svegliarmi con il mio cappuccino.

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