Baby monitor solo audio a meno di 60 euro: quale scegliere? Migliori prodotti e funzioni

Da quando è nato nostro figlio siamo sempre con lui. Ne siamo felici, senza dubbio, ma ci siamo resi conto che anche tutto il resto della nostra vita deve andare avanti e potrebbe esserci utile un “terzo occhio” per sorvegliare il bebè a distanza. Abbiamo pensato ad un baby monitor, ma lo vorremmo solo audio e possibilmente a meno di 60 euro. Vediamo dunque cosa esiste in merito.

Meno di 60 euro: modelli semplici

I baby monitor solo audio sono i modelli base, e discendono dai walkie talkie di un tempo. Tutti consentono di sentire il bimbo; possiamo quindi dedicarci ad altre attività in casa con la certezza di accorgerci subito se lui piange o si agita. Alcuni modelli hanno anche qualche funzionalità in più, che ora vedremo. Ma quando può essere utile un baby monitor solo audio?

Meno di  60 euro: il budget

Un baby monitor solo audio dispone di un minor numero di funzioni rispetto a quelli che hanno anche il video, e questo giustifica i prezzi più bassi. Perciò, possiamo trovare baby monitor di ottima qualità per la cifra che ci interessa. Una prima situazione in cui ci può essere utile un modello del genere è quando possiamo disporre, per svariate ragioni, di un budget relativamente basso. Con un bimbo in casa le spese aumentano a dismisura, ed evitare tutto quanto può essere superfluo diventa un imperativo.

Meno di 60 euro: no hi-tech

Un’altra situazione in cui un modello base si rivela un’ottima scelta è quella di adulti poco inclini alle tecnologie. Programmare un baby monitor è facile, ma gestirne uno con il solo audio è la cosa più banale: basta accenderlo, e via! Se vogliamo un oggetto pratico e maneggevole questo fa proprio per noi. Ma ci può essere anche il caso che quando rientriamo al lavoro affidiamo il piccolo ai nonni, che spesso prediligono apparecchi semplici e di immediata comprensione. Ecco quindi un’altra occasione per preferire questi modelli.

Meno di 60 euro: il nido

Molte famiglie inseriscono il proprio figlio al nido, ma sono preoccupate a causa della diffusa carenza di personale educativo ed assistenziale. Trovano utile portare al nido il baby monitor insieme al bimbo, nella speranza che in tal modo un adulto di riferimento possa subito accorgersi se il bimbo piange e chi è il bimbo che piange. E’ evidente che in questo caso la funzione base del baby monitor è sufficiente, non servono certo video o ninne nanne.

La casa e il viaggio

Un’altra situazione tipica è quando la nostra casa è molto piccola, e se nostro figlio ha problemi siamo da lui in un batter d’occhio. Avere il modello solo audio è perfetto. Infine, se siamo spesso fuori casa e viaggiamo col piccolo, magari per ferie o per lunghi periodi di lavoro fuori sede, un baby monitor semplice è una manna.

Meno di 60 euro: cosa valutare

La prima funzione da considerare è la bidirezionalità dell’audio. All’interno dei 60 euro esistono modelli che offrono un audio a due vie, ossia trasmettono dal bambino a noi e viceversa. Questa modalità è senz’altro preferibile, perché ci consente di rassicurare il bimbo facendogli sentire la nostra voce. Inoltre, è noto che parlare con i bimbi, anche piccolissimi, facilita il loro sviluppo cognitivo. E’ importante che vi sia più di un canale di comunicazione affinché si possa scegliere quello più nitido, e che il microfono abbia una buona sensibilità.

Altre caratteristiche

Alcuni modelli integrano una serie di led come indicatori del livello di rumore, ed altri una luce notturna che funge da luce di compagnia per il bimbo. E’ fondamentale valutare la portata, ossia la distanza alla quale possiamo utilizzare il baby monitor. E’ sempre maggiore all’esterno che all’interno, ma spesso in questi modelli è leggermente inferiore ed è bene accertarsene prima dell’acquisto. Molti modelli utilizzano la tecnologia DECT, che garantisce un audio chiaro e senza interferenze da parte di altri apparecchi.

Meno di 60 euro: alimentazione

Infine, è bene considerare il tipo di alimentazione del baby monitor. Per tutto quanto sopra ricordato, è preferibile la possibilità di funzionamento sia con corrente di rete che a batterie. Per questa cifra alcuni modelli offrono solo l’alimentazione di rete, altri anche quella a batteria. In tal caso dobbiamo valutare se si tratta di batterie usa e getta o ricaricabili, quanta autonomia offrono e se sono incluse o meno. Ma il funzionamento anche a batteria è importante pure in occasione di un black-out, per offrire continuità alla sorveglianza del nostro piccolo. Se si tratta di batterie usa e getta dovremo averne sempre una bella scorta in casa; se invece si tratta di ricaricabili va valutato il numero di cicli di ricarica che sopportano.

Conclusioni

Abbiamo visto che possiamo trovare buoni modelli di baby monitor all’interno di questa cifra. Attenzione va posta nell’acquisto da ditte con buona esperienza e ben rappresentate nella nostra zona, per poter ottenere facilmente assistenza post vendita in caso di necessità.

Nella scelta di un  baby monitor di questo tipo, occorre fare attenzione a: bidirezionalità dell’audio, alimentazione e portata

Laura Daveggia è nata nel 1962 a Venezia, città in cui vive. Amante di musica classica, lettura e scrittura, ha pubblicato diversi articoli, sia online che cartacei, e due libri. Per breve periodo ha collaborato con Metropolitan Magazine e Fidelity House. Attualmente collabora con il blog “The Web Coffee” e con la rivista “Profilo Salute”.

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